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Segna di Bonaventura
PITTORE (attivo dal 1298 - al 1327)
Scuola Senese
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Non si conoscono i luoghi e le date di nascita e di morte di questo pittore senese, attivo tra la fine del Duecento e gli inizi del Trecento, anche se si presume che sia nato e scomparso a Siena, città dove ha prevalentemente operato, salvo un breve soggiorno ad Arezzo. Lungi dall’esser un pittore «povero e decadente», come invece lo definì Adolfo Venturi nel1907, Segna fu uno dei più fedeli seguaci di Duccio, al quale era legato anche da un rapporto familiare, essendo egli nipote del grande patriarca della pittura senese. I suoi esordi pittorici sono da individuare nella Madonna della Yale University Art Gallery di New Haven e nella Maestà di Castiglion Fiorentino, che recupera lo schema della perduta tavola di analogo soggetto di Duccio, eseguita per il palazzo pubblico di Siena nel 1302 e che conobbe grande fortuna presso i coevi pittori senesi. Ancora nel corso del primo decennio del Trecento si collocano le Madonne del Museo d’arte sacra di Asciano e del Museum of fine arts di Minneapolis . La sequenza delle opere procede, tra il 1310 e il 1315, con la Madonna di Ancaiano e con le due croci intrise di umori ducceschi, realizzate per la chiesa senese di San Giusto e quella chiantigiana di S.an Polo in Rosso. Ultimamente, tra le più antiche realizzazioni del maestro è stata individuata anche una bella Madonna appartenente alla collezione Salini. Un più marcato accento gotico nella resa dei panneggi, un crescente allungamento delle figure e l’adozione di una tavolozza più brillante caratterizzano le sue realizzazioni databili a partire dalla metà del secondo decennio del trecento, evidenziando l’interesse crescente del pittore nei confronti delle nuove e raffinatissime soluzioni elaborate da Simone Martini. L’eredità artistica di questo grande pittore senese fu raccolta dai figli Niccolò e Francesco di Segna.