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1958 - Il giorno della sporcellata Asciano

1958 - Il giorno della sporcellata

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Nell'economia contadina locale, il maiale ha sempre rappresentato l'ancora di salvezza alimentare per intere famiglie. infatti non esisteva podere nel quale non se ne macellasse almeno uno all'anno. Se a ciò si aggiunge il fatto che un maiale poteva essere alimentato con scarti agricoli di vario genere o mandato a pascolare nel bosco, si capisce come questo animale abbia spesso garantito la sopravvivenza di intere famiglie contadine. Notoriamente del maiale "non si butta via niente". La riprova di questo detto si aveva il giorno della "sporcellata", cioè quando avveniva la macellazione del maiale e la lavorazione iniziale delle sue parti. In quella giornata, considerata occasione di grande festa, si facevano: il “migliaccio ed i "friccioli", rispettivamente con il sangue del maiale cotto e con il grasso eccedente, non utilizzabile per gli insaccati.
in questa foto si intravede un maiale appena ucciso e a destra i pentoloni per la scottatura superficiale dell'animale. Accanto alle pentole, la palificazione a cui sarà appeso a sgrondare il maiale appena sgozzato. A questo rituale, che si svolgeva normalmente in autunno, non mancavano mai i bambini incuriositi dalle attività legate alle varie fasi di lavorazione.