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014 Tarsia pavim. della navata centrale - Allegoria del colle della sapienza Siena
Artista: Pinturicchio
Anno: 1505
Collocazione attuale: Cattedrale di Santa Maria Assunta
Luogo originario: Cattedrale di Santa Maria Assunta
INFORMAZIONI DESCRITTIVE
Il rettore Alberto Aringhieri commissionò questa scena ricca di personaggi al Pinturicchio nel 1505, con l'esecuzione materiale di Paolo Mannucci. Pinturicchio, che venne pagato il 13 o il 15 marzo di quell'anno, stava lavorando contemporaneamente alla Libreria Piccolomini, coadiuvato pare dal giovane Raffaello. Il riquadro mostra una complessa allegoria della Fortuna e della Sapienza. La prima è rappresentata come una donna ignuda che tiene un piede su una sfera (simbolo di volatilità) e regge la cornucopia e la vela gonfia dal vento, simbolo di buona riuscita; poggia il piede sinistro su una barca dall'albero spezzato, con la quale un gruppo di saggi sono arrivati al colle della Sapienza, che domina la scena. Essi, attraverso un percorso ripido e costellato da pietre, pianticelle e animali, simboli dei vizi, cercano di arrivare alla sommità del colle, dove siede la Sapienza (o la Quiete), recante in mano un libro e la palma della vittoria. Ai suoi lati Socrate, a cui è destinata la palma (il cui suicidio è visto come un martirio) e Cratete, il quale sta svuotando in mare un canestro pieno di gioielli e monete, simbolo della rinuncia alla felicità illusoria della ricchezza materiale. Tutt'attorno il mare si presenta tempestoso. Il messaggio dell'allegoria, di per sé già chiaro (la virtù si può raggiungere ma con fatica) è chiarito anche dal cartiglio sopra la Sapienza: huc properate viri: salebrosum scandite montem pulchra laboris erunt premia palma quies.
014 Tarsia pavim. della navata centrale - Allegoria del colle della sapienza